Che acqua vogliono i nostri piccoli?

Negli articoli “Cosa bere e quanto bere in gravidanza?” e “I benefici di una corretta idratazione in gravidanza” abbiamo parlato di quanto è importante promuovere l’idratazione quando la donna “ospita” un nuova creatura e dei benefici che ne conseguono!

Ma dopo arriva il momento delle fatidiche domande…“Posso dare da bere al mio bebè”? “Quanto e come”?
Dipende da molti fattori!
Sappiamo che l’acqua è l’elemento essenziale per la nostra vita: la nostra salute, quindi, dipende molto dal livello di idratazione, ma è bene sottolineare che il bambino si idrata già dal latte materno o da quello in formula, perché contengono prevalentemente acqua.
Di conseguenza, per i primi cinque-sei mesi non è necessaria l’integrazione di acqua.

Ma quando arriva il momento?
Scopriamolo assieme!

Latte fonte di…acqua!

Ebbene si, il latte materno – come quello artificiale – ha la quantità perfetta di acqua per i bebè. Nei periodi estivi o in particolari situazioni, i bebè vorranno più acqua.
E come lo dimostrano?
Semplicemente “chiederanno” di attaccarsi più spesso alla mammella o al biberon per nutrirsi, ma anche per idratarsi.

Il latte materno vs latte artificiale? Acqua sempre presente!

Per diverse situazioni ed esigenze, i genitori possono scegliere il latte artificiale come fonte di alimentazione e idratazione. Il latte in formula è costituito per il 95% da acqua, il latte materno è composto per l’88% da acqua. L’idratazione del neonato è assicurata con entrambi ma il latte materno ha un “potere speciale”: si adatta alle richieste nutrizionali del neonato. All’inizio contiene tante proteine e zuccheri, mentre verso la fine ha tanti grassi.

Dopo quanti mesi si può dare l’acqua ai neonati?

Prima di tutto, cari genitori, vi suggeriamo di rivolgervi a un pediatra per valutare lo stato di salute del neonato e capire se ha particolari esigenze.
Generalmente però, stando a quanto dice l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’allattamento dura fino ai sei mesi compiuti senza dover aggiungere alcun tipo di liquido, compresa l’acqua.
In casi eccezionali come febbre, vomito o diarrea, si può somministrare dell’acqua ai neonati per reintegrare l’eccessiva dispersione di liquidi.

Acqua e svezzamento

Durante lo svezzamento, le pappe e gli omogeneizzati hanno una consistenza piuttosto liquida e cremosa perché sono fatti con acqua o brodo, quindi anche in questa fase non sarebbe necessaria la somministrazione di sola acqua. Cercate di alternare gli alimenti complementari con le poppate, per consentire al bambino di abituarsi ai nuovi gusti e alle nuove consistenze e per scoprire eventuali allergie e/o intolleranze ai singoli alimenti. Piccole quantità di cibo consentono al bambino di abituarsi alla nuova alimentazione.
Vi ricordiamo che sono vietate le bevande come tè, tisane, camomille e soprattutto bevande zuccherate. Lo stomaco si dilaterebbe per niente, senza ricevere il giusto nutrimento.

La quantità consigliata

Con i primi cibi solidi, di solito dai 6 mesi in poi, il neonato ha bisogno di circa 800 ml di acqua al giorno. La quantità consigliata deve essere calcolata tenendo in considerazione tutti i nutrimenti del bambino: latte e alimenti complementari. Iniziate con piccole quantità, dai 30 ai 50 ml durante i pasti.

Quale “strumento” utilizzare?

Fino a oltre un anno di età, i bambini fanno fatica a mangiare e bere da soli ma potete facilmente istruirli.
Ecco alcuni step da seguire:

  • si inizia con piccole quantità di acqua.
  • i bambini devono imparare a sporgere il labbro inferiore verso l’esterno e appoggiarlo sul bordo del bicchiere.
  • l’acqua non deve essere aspirata tramite labbra e lingua.
  • la testa non deve reclinarsi troppo altrimenti l’acqua rischia di andare nelle vie aeree.
  • con la pratica il bambino imparerà a deglutire l’acqua.

Per rendere sempre più autonomi i vostri figli, in commercio potrete trovare delle tazze per tutte le fasce d’età. 
Dal sesto mese, il bambino può cominciare ad assumere acqua attraverso il biberon. 
Le prime tazze hanno dei beccucci e dei bordi pensati per favorire la corretta posizione delle labbra. È una sorta di biberon-tazza. La tazza è maneggevole, leggera, pratica e anche colorata. Il colore è fondamentale per stimolare l’interesse del bambino.

Provate a chiedere ai vostri genitori se hanno tenuto come ricordo la vostra prima tazzina!

L’acqua migliore? Dipende

Lo svezzamento è arrivato e non sapete quale acqua dare ai vostri figli?
Prima di tutto, rivolgetevi al vostro pediatra che saprà darvi tutte le informazioni.
In generale, si preferiscono le acque naturali e si sconsigliano le acque in bottiglie di plastica, perché la plastica è molto deteriorabile.
Prestate attenzione alla quantità di minerali (residuo fisso) presente nell’acqua.
Si consiglia un’acqua con un basso residuo fisso, non superiore ai 140 mg/l, perché già il latte contiene molti sali minerali. Un’acqua con molti sali minerali rischierebbe di sovraccaricare i reni dei bebè.

Può andare bene l’acqua di rubinetto?
Nella maggioranza dei casi, l’acquedotto fornisce un’acqua proveniente da falde protette, incontaminate e controllate.
L’acqua, per essere potabile, deve seguire gli standard stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.   
Che fare?
I nostri dispositivi domestici Aquamed possono essere la scelta ottimale per fornire un’acqua buona ai vostri figli. E a voi!

Acqua personalizzata? La scelta giusta per i neonati.

Con i nostri dispositivi, puoi regolare il grado di residuo fisso e di minerali dell’acqua così che ogni membro della famiglia, compreso il bebè, possa bere l’acqua più adatta alle sue esigenze!
Oltre a garantire a tutti i componenti della famiglia un’acqua buona e sempre disponibile, il nostro dispositivo vi consente di eliminare le bottiglie di plastica, vivamente sconsigliate perché potrebbero rilasciare sostanze indesiderate e contaminare l’acqua.

Cosa aspetti?

Compila il form per cercare di tutelare la loro salute e difendere, conservare e proteggere il “loro” pianeta.

 

Le informazioni contenute in questo articolo hanno esclusivamente scopo informativo e in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento.
Le informazioni contenute in questo articolo non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.